lunedì 3 giugno 2013

DETERGENTE ECO BIO MULTIUSO FAI DA TE



Ecco come ottenere un detergente eco bio multiuso all’arancia

Stagionale e profumato, darà alle vostre pulizie un tocco di profumo e la voglia di pulire che spesso ci manca!
Di facilissima e veloce preparazione e a bassissimo costo e impatto ambientale, consente di riciclare le bucce dei nostri agrumi che verrebbero spesso gettate via!
Gli ingredienti sono:
-50 ml di aceto bianco
-50 ml di alcool denaturato (il classico rosso!)
-400 ml di acqua tiepida (anche calda va benone)
-scorze di agrumi: quelle che avrete a disposizione (nel mio caso avevo un’arancia e un pompelmo, ma vanno bene anche mandarini, limoni ed altro mixati oppure un agrume unico)
In un vaso capiente metterete le scorze aggiungerete l’alcool e l’aceto, poi con un cucchiaio schiacciate le bucce per fare uscire il succo e gli olii essenziali poi in ultimo ho aggiunto l’acqua tiepida o calda , ho chiuso con il coperchio e ho agitato per bene.
Fate riposare un giorno intero, poi filtrate e mettete  in uno spruzzino, donerà profumo ed igiene in ogni spazio della casa!


FONTE: ilfattoquotidiano.it

DIAGNOSI SBAGLIATA: MUORE DI LEUCEMIA DOPO 34 MESI DI CHEMIOTERAPIA


Le era stato diagnosticato un tumore maligno al fegato con metastasi, aveva invece un angioma gigante



LECCE — «Giustizia per mia madre». È quanto ha chie­sto Marianna Perez, una dei tre figli di Bruna Perrone, una contadina di 58 anni di Gua­gnano, vittima di un vero e proprio calvario medico che l’ha portata alla morte. Ades­so, il sostituto procuratore Ni­cola D’Amato, ha allo studio un fascicolo nel quale compa­iono i nomi di dieci medici dei quali si dovranno stabilire ruolo e responsabilità.
IL FATTO - La storia di Bruna Perrone è quella di una diagnosi sba­gliata, tumore maligno al fega­to, di 34 mesi di chemiotera­pia e della morte per una leu­cemia fulminante, probabil­mente causata proprio dal massiccio bombardamento di immunosoppressori. In real­tà, la donna aveva un tumore benigno molto grande ma, no­nostante i valori del sangue non siano mai risultati altera­ti, hanno continuato a curarla come se avesse un terribile male. «La nostra speranza è che nessuno, mai più, debba vivere un calvario simile al no­stro», aggiunge la figlia, che ieri mattina, insieme a altri pa­renti di Bruna, ha partecipato alla conferenza stampa convo­cata dagli avvocati Stefano Prontera e Rocco Vincenti di Lecce.
IL CALVARIO - Tutto comincia il 14 luglio del 2004, quando, per accerta­re le cause di alcuni fastidi al­l’addome, la donna si sottopo­ne a una ecografia. Il 20 dello stesso mese, si eseguono ulte­riori accertamenti con una Tac con mezzo di contrasto e la diagnosi non lascia adito a dubbi: si tratta di un cancro al fegato di 18 centimetri con metastasi. Senza ulteriori in­dugi, Bruna Perrone viene sot­toposta a chemioterapia e la cura va avanti per ben 34 me­si, fino al 13 aprile del 2007, quando, nonostante le cure, la massa tumorale non si è ri­dotta e si decide di eseguire un’altra Tac. L’esito dell’anali­si è sconcertante: si tratta di un «angioma gigante del lobo epatico di destra e di piccoli angiomi nel lobo epatico di si­nistra». In altre parole, un tu­more benigno che non subi­sce trasformazioni e che spes­so è congenito.
L'EPILOGO - Per la famiglia di Bruna, pe­rò, non c’è nemmeno il tem­po di gioire per la bella noti­zia. Nel frattempo, la donna si è ammalata di leucemia fulmi­nante e la sua vita terminerà il 4 febbraio del 2009, dopo quasi cinque anni di inferno che l’hanno irrimediabilmen­te minata nel corpo e nello spirito.



FONTE: corrieredelmezzogiorno.it

martedì 5 marzo 2013

IL CORTISONE AUMENTA IL RISCHIO DI PANCREATITE ACUTA





Il cortisone , oltre ai noti e gravi effetti collaterali, potrebbe aumentare il rischio di pancreatiti. A sostenerlo è un nuovo studio del  Karolinska Institutet che mostra come questo ormone potrebbe aumentare il rischio di pancreatiti acute, che rappresentano la malattia più comune del pancreas e sono causate da una improvvisa infiammazione.  Lo studio e' il primo a mostrare in modo sistematico una relazione fra il cortisone medico e le pancreatiti acute. 

I ricercatori hanno coinvolto 6mila pazienti con pancreatite acuta che sono stati paragonati a un gruppo di controllo di 61mila soggetti, fra il 2006 e il 2008. I risultati hanno mostrato che le persone trattate con cortisone in pillole avevano un rischio di pancreatite del 70 per cento maggiore, rispetto al gruppo di controllo. 

risultati dello studio mostrano dunque una netta correlazione tra l’uso di cortisone in compresse e la pancreatite acuta. “Eppure – ha sottolineato il dottor Omid-Sadr Azodi – non esiste un aumento nel rischio osservabile per le persone che hanno utilizzato il cortisone per aerosol, come gli inalatori per l’asma. Ma alle persone che iniziano un ciclo di cortisone si raccomanda di astenersi dal bere e fumare, che sono noti fattori di rischio per la pancreatite acuta”.



FONTE: Informasalus.it



lunedì 4 marzo 2013

TINTURE PER CAPELLI POSSONO CAUSARE IL CANCRO


Le sostanze chimiche che si sviluppano nelle tinture per capelli, sia “casalinghe” che professionali utilizzate nei saloni di acconciature, sono ritenute cancerogene e possono aumentare il rischio di sviluppare una qualche forma di cancro.




Un team di ricercatori britannici, composto dai dottori David Lewis, John Mamaemail e Jamie Hawkes della Perachem Limited di Leeds ha messo in guardia dall’uso delle tinture per capelli perché sono un potenziale, quanto serio, rischio per la salute delle donne.

Il rischio che si corre utilizzando le tinture permanenti per capelli – sia quelle cosiddette casalinghe che quelle professionali utilizzate nei saloni di acconciature – è di sviluppare una qualche forma di cancro.
I ricercatori sono giunti alla loro conclusione dopo aver condotto una revisione sistematica sugli effetti delle sostanze contenute nelle tinture, e pubblicata sulla rivista internazionale Materials.
Queste sostanze, chiamate Ammine secondarie, che si trovano già in tutte le tinture permanenti per capelli, o si formano in esse, possono penetrare nell’organismo attraverso la pelle – oltre a rimanere sui capelli per settimane, mesi o addirittura anni dopo che il colorante è stato applicato.

Un altro dei problemi evidenziati nella ricerca sono le Nitrosammine (o N-nitrosamine): dei composti organici che si andrebbero a formare nel tempo con l’esposizione dei capelli della persona all’inquinamento dell’aria, i gas di scarico dei veicoli e anche il fumo di tabacco. Queste sostanze, ottenute per reazione chimica, sono altamente tossiche e ritenute cancerogene.
Nonostante l’uso di queste sostanze sia stato vietato in cosmesi, proprio a causa della loro cancerogenicità, per via di una semplice reazione chimica queste possono ancora generarsi, sottolineano i ricercatori: ecco pertanto perché le tinture per capelli possono divenire pericolose per la salute, anche se non contengono ammine. 


FONTE:la stampa.it




venerdì 15 febbraio 2013

DEGENERAZIONE MACULARE: ATTENTI ALLE ASPIRINE


Una aspirina al giorno … provoca la degenerazione maculare?

Le persone che prendono l’aspirina regolarmente, per ridurre il rischio di attacchi di cuore e ictus, hanno significativamente più probabilità di soffrire di  degenerazione maculare (AMD), la causa principale di cecità negli anziani. Questi sono i risultati di uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Sydney e pubblicato sulla rivista JAMA Medicina Interna . La degenerazione maculare è caratterizzata dalla distruzione progressiva della macula, la porzione centrale dell’occhio che è responsabile della visione.
 Essa colpisce in genere persone con più di  di 50 anni di età ed è caratterizzata da due forme primarie: “AMD secca” (o “atrofia geografica”), caratterizzata dalla rottura graduale delle cellule maculari e un offuscamento risultante della i visione centrale, o “neovascolare”, caratterizzata dalla fuoriuscita di sangue e fluido nella macula, dai vasi sanguigni .  Molte persone assumono l’aspirina ogni giorno, al fine di prevenire i sintomi cardiovascolari come infarti e ictus, perché il farmaco è un anticoagulante potente. Tuttavia, molti studi hanno dimostrato che l’uso regolare di aspirina aumenta in modo significativo il rischio di emorragia cerebrale e  gastrointestinale. “Il nostro studio evidenzia ora la possibilità che il rischio di  [AMD] neovascolare può anche avere bisogno di essere considerato,” hanno scritto i ricercatori.

Rischio più che raddoppiato

Follow-up su un recente studio, suggerisce che una aspirina al giorno può aumentare il rischio di AMD umida. I ricercatori hanno analizzato i dati di 2.389 persone di età superiore ai  48 anni di età che hanno preso parte al Blue Eye Study Mountains. 
All’inizio dello studio, tutti i partecipanti sono stati interrogati sui fattori di rischio di AMD, uso di aspirina  e lo stato di malattia cardiovascolare. Ogni cinque anni, sono stati sottoposti ad esami della retina . Un totale di 257 partecipanti, pari al 10,8 per cento, sono stati classificati come utenti regolari di aspirina, con assunzione di una o più aspirine alla settimana, nel corso dell’ultimo anno.
 I ricercatori hanno scoperto che gli utenti regolari del farmaco, avevano 2,37 volte più probabile  di sviluppare  AMD umida nel corso dei 15 anni di studio. In particolare, solo lo 0,8 per cento di utenti non abituali di aspirina aveva sviluppato AMD umida dopo cinque anni, contro l’1,9 per cento degli utenti regolari.  “Uso regolare di Aspirina è risultato significativamente associato ad un aumento di incidenza di AMD neovascolare,” hanno concluso i ricercatori.  Nessun collegamento è stata trovata tra l’uso di aspirina  e tassi di AMD “secca”. Secondo il National Eye Institute , il modo migliore per ridurre il rischio di AMD è quello di evitare di fumare, fare regolarmente esercizio fisico, una dieta equilibrata, ricca di pesce e verdure a foglia  e mantenere sana pressione sanguigna e il colesterolo normale.

FONTE: www.medimagazine.it